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Autore Topic: dinamiche infauste  (Letto 949 volte)

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Offline passerotto68

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dinamiche infauste
« il: 23/10/2011, 15:12:04 »
:cry::cry::cry::cry::cry:

Nico Cereghin accennava qualcosa.....(tentativo di recupero aderenza nello scivolone)

Dalle immagini televisive dell'incidente di Simoncelli è possibile evidenziare:
a metà curva l'avantreno perde aderenza
inizia scivolone verso l'esterno della curva

 altre immagini
si vede che Simoncelli ancora ancorato alla moto taglia la curva  in brusca chiusura  come se i pneumatici avessero ripreso aderenza ma con una direzione incontrollata di chiusura della curva in rotta di collisione inevitabile con l'avantren di Edwars

probabile tentativo di tirare su la moto spingendo su gomito e ginocchio destro con improvvisa ripresa di aderenza dei pnuematici ma in posizione pericolosa sulla pista

Se fosse scivolato lungo sull'esterno della curva tutto questo non sarebbe accaduto.

La Forza del Destino!!!???

:cry::cry::cry::cry:
passerotto68 - chirurgia ortotraumatologica
Vespa 125 '97; Leonardo 150 '99; TDM 850 2000
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« Risposta #1 il: 23/10/2011, 16:51:37 »
Sicuramente una serie di concause hanno portato alla tragedia.
Ognuno ha la sua verità... Cereghini sembra voler incolpare l'elettronica, affermando che quella è la classica traiettoria "da auto"!
Per come la vedo io... nel momento in cui la moto ha ripreso aderenza... era inevitabile che andasse verso destra visto che il Sic era appeso proprio a destra... Il suo stesso peso ha fatto deviare la moto.

Ma col senno di poi...

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« Risposta #2 il: 23/10/2011, 16:53:36 »
L'uomo si illude di essere il fautore della propria vita, ma esistono elementi superiori che guidano e controllano il destino di ognuno di noi... ...chiamatele forze sovrannaturali oppure intervento divino, ciò che è certo è che le nostre azioni non sono il risultato del libero arbitrio...

(Cit.)

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« Risposta #3 il: 23/10/2011, 17:50:42 »
purtroppo quando si cade il primo rischio é quello di essere investito da chi ci segue, in pista od in strada non vi é alcuna differenza...
Povero Simoncelli !!!
Angelo (Rainbow)

Offline lucabu

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« Risposta #4 il: 24/10/2011, 15:35:18 »
Citazione da: Rainbow
purtroppo quando si cade il primo rischio é quello di essere investito da chi ci segue, in pista od in strada non vi é alcuna differenza...
quote]
Esatto, Angelo, proprio così.
Durante un turno di prove a Varano, era il '94, scivolai e due piloti che mi seguivano mi colpirono: una moto mi prese la spalla, l'altra mi passò su una gamba. Mi rialzai, tornai ai box, mi rimisero a posto la moto a tornai in pista con qualche livido e nulla più.
Il Sic è stato immensamente sfortunato, bersaglio di una serie maledetta di concause avverse.
Però in queste ore quello che come al solito mi fa più male è il torrente di parole buttate a vanvera, lo sciacallaggio giornalistico di chi nemmeno sa quante ruote abbia una moto da corsa.
'Tuttologi' che accorrono a proporre un limite alle velocità delle moto in gara, chi accusa l'elettronica, chi le gomme, chi l'eccesso di foga o l'adrenelina; non mancano le proposte di abolire le corse motociclistiche, chi si augura che i piloti 'rinsaviscano' (sentito poco fa in Rai, giuro); scrittori che fino a ieri non sospettavano nemmelo dell'esistenza di Simoncelli oggi ne parlano come fosse stato il loro amico sui campi di gara.
LA Rai in questi anni non ha mai degnato il motomondiale di alcuna attenzione se non per accennare all'ennesimo titolo di Vale, ebbene ieri sera ha dedicato buona parte della Domenica Sportiva all'incidente di Sic, invitando Agostini, ma dimenticandosi di istruire la conduttrice sulla pronuncia dei nomi dei dottori e dei manager: non li aveva mai sentiti!
Chissà come mai l'ambiente che rimane più mestamente silenzioso è proprio quello delle corse, o il nostro in genere, gli utenti delle due ruote.
Solo dolore, condivisione e rispetto per uno di noi che ora ci guarda dall'Alto e da lassù ci protegge.
Lamps

Offline AL58

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« Risposta #5 il: 24/10/2011, 15:41:17 »
Citazione da: lucabu
Citazione da: "Rainbow"
purtroppo quando si cade il primo rischio é quello di essere investito da chi ci segue, in pista od in strada non vi é alcuna differenza...
quote]
Esatto, Angelo, proprio così.
Durante un turno di prove a Varano, era il '94, scivolai e ben due moto che mi seguivano mi colpirono: una mi prese la spalla, l'altra mi passò su una gamba. Mi rialzai, tornai ai box, mi rimisero a posto la moto a tornai in pista con qualche livido e nulla più.
Il Sic è stato immensamente sfortunato, bersaglio di una serie maledetta di concause avverse.
Però in queste ore quello che come al solito mi fa più male è il torrente di parole buttate a vanvera, lo sciacallaggio giornalistico di chi nemmeno sa quante ruote abbia una moto da corsa. Tuttologi che accorrono a proporre un limite alle velocità delle moto in gara, chi accusa l'elettronica, chi le gomme, chi l'eccesso di foga o l'adrenelina...
Chissà come mai l'ambiente che rimane più mestamente silenzioso è proprio quello delle corse, o il nostro in genere, gli utenti delle due ruote.
Solo dolore, condivisione e rispetto per uno di noi che ora ci guarda dall'Alto e da lassù ci protegge.
Lamps


Esperienze vissute, parole sagge, niente da aggiungere solo la tristezza per Marco.
Alberto & Raffaella

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