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Autore Topic: Pilot road 3  (Letto 28212 volte)

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« Risposta #125 il: 20/09/2011, 21:15:05 »
con i miGlioni che spedono in ricerca le case produttrici per fornire dei prodotti ottimali su tutte le moto
credo che di controindicazioni al "mescolamento" di anteriore e posteriore ne troverebbero a bizzeffe
io per due volte (sulla Futura) ho operato il sacrilegio...
Pirelli Diablo Corsa all'anteriore e Pirelli Diablo Strada al posteriore...
ebbene...................... un mix perfetto!!!
anteriore granitico e posteriore con ampio chilometraggio!

ora con i bimescola e le gomme turistiche con grip quasi da sportive non mescolo più
quindi Angelo vai tranqui e se ti trovi bene col mix che Dio ti benedica e facci tanta strada
amen

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« Risposta #126 il: 21/09/2011, 10:33:24 »
NO vorrei essere piu realista del re ma mi sembra che il mescolamento non si troppo legale

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« Risposta #127 il: 21/09/2011, 11:03:53 »
Citazione da: "Mapo"
Bridgestone BT023 e non le rimonterei (sempre su altra moto)


Come mai? Dopo il flop delle BT021, le 23 mi sembrano buone gomme: io non sono di certo uno staccatore folle o un gran piegatore, però sono a circa 10.000 km buona parte fatti in coppia e l'usura è molto regolare, una gomma stabile in curva e molto rotonda nello scendere in piega.
Sono curioso delle PR3, ma probabilmente rimonterò le 023 (a questo punto direi di essere l'unico in tutta Italia :oops: :oops: ).

Offline Mapo

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« Risposta #128 il: 22/09/2011, 03:45:06 »
Citazione

Come mai?

Citazione

molto rotonda nello scendere in piega.

Non ho avuto le stesse sensazioni, sul Bandit 1250 sulle quali erano montate l'anteriore sembrava troppo rapida e poco progressiva in inserimento,la durata è stata inferiore alle aspettative, dopo un viaggio in due a pieno carico (9300 km nel nord Europa) erano letteralmente da buttare col posteriore (nonostante fossero quelle con la specifica) "triangolare".
Marco e Marina

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« Risposta #129 il: 03/10/2011, 21:42:09 »
11.000 km e ancora il prosecco tour in calendario:wink:

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« Risposta #130 il: 04/10/2011, 20:59:15 »
Citazione da: "chirone74"
11.000 km e ancora il prosecco tour in calendario:wink:


anche le mie PR3 hanno un pò più di 11.000 km e sembrano ancora nuove:wink::wink:

Offline LinoR1

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« Risposta #131 il: 05/10/2011, 09:22:42 »
Effettivamente dalle foto sembrano in buone condizioni nonostante i tanti km percorsi, come tenutà di strada? Iniziano a scivolare? Confermate l'effetto autoraddrizzante appena si toccano i freni a moto piegata? Grazie anticipatamente per le ulteriori informazioni.
Un lampeggio  :)
Lino
4 ruote muovono il corpo, 2 l'anima

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« Risposta #132 il: 05/10/2011, 10:40:03 »
in realtà il lato destro del posteriore è quasi liscio, dalla foto non si vede bene
(e non so perchè ho fatto il dettaglio al lato sinistro)
tenuta strada ottima (fino a 7500 km) encomiabile sul bagnato (anche a 11000 km)
hanno iniziato a scivolare dai 7500 km (tutto controllabile)
confermo effetto autoraddrizzante
la definisco comunque una buona gomma, una rivoluzione sul bagnato
coi soliti difetti michelin per il resto (scivolamento e effetto autoraddrizzante)

non le rimonto, aspetto le nuove dunlop roadsmart II

Offline lucabu

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« Risposta #133 il: 05/10/2011, 12:02:43 »
Citazione da: "chirone74"
tenuta strada ottima (fino a 7500 km) encomiabile sul bagnato (anche a 11000 km)
hanno iniziato a scivolare dai 7500 km (tutto controllabile)
confermo effetto autoraddrizzante
la definisco comunque una buona gomma, una rivoluzione sul bagnato
coi soliti difetti michelin per il resto (scivolamento e effetto autoraddrizzante)



Confermo l'analisi di Chirone74, aggiungendo che a 8500km ho iniziato ad avvertire il famoso 'chattering' durante le curve più lente, tipo tornanti, dovuto probabilmente al marcato scalinamento del battistrada anteriore. Nulla di ingestibile, comunque. Vediamo come si comportano nei prossimi km...:roll:
Lamps

Offline LinoR1

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« Risposta #134 il: 05/10/2011, 13:15:54 »
Grazie ancora, penso di non provarle e aspettare l'arrivo delle nuove roadsmart II, quello che non sopporto proprio è l'effetto autoraddrizzante.
Lino
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Offline raspagrigia

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« Risposta #135 il: 05/10/2011, 16:31:40 »
Citazione da: "LinoR1"
... quello che non sopporto proprio è l'effetto autoraddrizzante.


Non ne posso più di sentire 'sta storia dell' effetto raddrizzante ! :roll:
Ma possibile che sono l'unico a non provarlo affatto ? Non l'ho mai provato con i 3 treni di PR2 e continuo a non averlo con le PR3.
Ma siete proprio sicuri di avere la ciclistica a posto  :?:
Può essere che una gomma piuttosto che un'altra evidenzi certi difetti, ma secondo me sempre lì si deve partire a cercare...
Marco - Silver Storm 2007

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« Risposta #136 il: 05/10/2011, 17:35:54 »
Tu sei gia avanti io manco so cos'è l'effetto raddrizzante conosco
gli effetti cinematografici, l'effetto Tyndall, l'effetto (zembo) a biliardo, l'effetto serra, l'effetto di varie sostanze allucinogene, se qualcuno però mi spiega che diavolo è sto effetto raddrizzante gliene sarò eternamente grato.
A meno che non si stia parlando del giro per la pole alla staccata della Tosa...........

Offline Mapo

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« Risposta #137 il: 05/10/2011, 22:15:55 »
Citazione

Non ne posso più di sentire 'sta storia dell' effetto raddrizzante !  
Ma possibile che sono l'unico a non provarlo affatto ?


Mi intrometto, raspagrigia anch'io ritengo le pr3 delle ottime gomme,(così come le pr2) l'effetto a mio parere si sente in relazione al tipo di guida, guidando tranquillamente non te ne accorgi perchè con una guida più fluida e meno aggressiva percorri la curva in rilascio per poi accelerare al momento giusto, se entri ancora pinzato guidando allegramente l'effetto si sente eccome, una gomma che abbia qualità eccezionali di durata, di tenuta sul bagnato anche dopo 10000 km difficilmente potrà essere anche superlativa nell'uso più sportivo, chi predilige certe caratteristiche apprezza di più gomme come le Roadsmart che effettivamente hanno un effetto autoraddrizzante pari a 0 ma che in altre situazioni sono meno performanti e meno longeve.
La gomma "totale" ancora non esiste a noi la scelta di quella più adatta al nostro modo di guidare ed alle nostre necessità d'uso della moto.
Marco e Marina

Offline giotek

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« Risposta #138 il: 05/10/2011, 22:35:24 »
Citazione da: "raspagrigia"
Citazione da: "LinoR1"
... quello che non sopporto proprio è l'effetto autoraddrizzante.


Non ne posso più di sentire 'sta storia dell' effetto raddrizzante ! :roll:
Ma possibile che sono l'unico a non provarlo affatto ? Non l'ho mai provato con i 3 treni di PR2 e continuo a non averlo con le PR3.
Ma siete proprio sicuri di avere la ciclistica a posto  :?:
Può essere che una gomma piuttosto che un'altra evidenzi certi difetti, ma secondo me sempre lì si deve partire a cercare...


La risposta ai tuoi quesiti ...sembrerà banale...ma non lo è.Tu stai conducendo il tuo mezzo nel modo pensato dai tecnici francesi.Tu stai sfruttando il 100% delle proprietà INTRINSECHE/REALI di quelle gomme.Le tue gomme sono quella perchè il tuo modo di condurre non evidenzia una (possibile) pecca di quelle gomme dove non è previsto di entrare pinzati in curva perchè è una situazione che i tecnici francesi hanno deciso di marginale importanza (in quel progetto).Forse chi sbaglia sono gli altri..quelli che lamentano l'effetto autoraddrizzante...loro dovevano comprare altro :D:D:D:D

Invece di lamentarsi...potrebbero iniziare ad irrigidire le sospensioni...invece di viaggiare con un mollume :D:D:D o ad aumentare la pressione anteriore in maniera che la gomma in frenata si deformi meno (a scapito del confort) :D:D:D

Che non abbia effetto autoraddrizzante,che non spiattelli,che non sia rumorosa,che duri tanto,che dreni tanta acqua,che abbia un grip eccellente su asciutto e bagnato,che si consumi in modo uniforme,che non faccia scalini,che con il caldo non si strappi,che sia insensibile alle regolazioni della ciclistica e poco alle pressioni di gonfiaggio....si...si BUONANOTTEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!


Giotek

Ps-per effetto autoraddrizzante quasi nullo:carcassa molto rigida,sospensioni rigide,profilo della gomma  spinto...= per la pista...poi se trovi una buca od un'avvalamento con i freni ancora in mano...ti sdrai!!
Presentati con una soluzione valida altrimenti sei parte del problema

Offline AL58

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« Risposta #139 il: 05/10/2011, 23:34:59 »
Citazione da: "raspagrigia"
Citazione da: "LinoR1"
... quello che non sopporto proprio è l'effetto autoraddrizzante.


Non ne posso più di sentire 'sta storia dell' effetto raddrizzante ! :roll:
Ma possibile che sono l'unico a non provarlo affatto ? Non l'ho mai provato con i 3 treni di PR2 e continuo a non averlo con le PR3.
Ma siete proprio sicuri di avere la ciclistica a posto  :?:
Può essere che una gomma piuttosto che un'altra evidenzi certi difetti, ma secondo me sempre lì si deve partire a cercare...


Ciao Marco, l'effetto non lo senti perche' non entri in curva, diciamo in modo sportivo :wink: e quando devi correggere quel tantino la traiettoria impostata la moto appena tocchi i freni si alza e questo non e' bello.8)
Alberto & Raffaella

Quando capisci il viaggio, diventa' liberta'

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« Risposta #140 il: 06/10/2011, 09:28:01 »
io non ho certo una guida sportiva e non sono uno smanettone
ogni tanto però un po' più di allegria la si mette nella guida
e finchè si azzecca la traiettoria, finchè non si incontrano ostacoli o buche o brecciolino tutto bene
se capita però di dover pinzare in curva (nemmeno ad andature troppo brillanti)
l'effetto autoraddrizzante c'è eccome
va bene, mettete il caso che nella vita di queste gomme lo avrò avvertito in modo dirompente 6 o 7 volte
ma se anche solo una di quelle volte (e secondo me c'è stata)
l'autoraddrizzamento mi ha portato a fare una invasione di corsia
allora l'autoraddrizzamento lo percepisco come un difetto

poi certo i tecnici francesi (come dice gioteck) le hanno pensate per il turismo queste gomme
per gli sportivi c'è altro
ma bisogna dare atto alle altre marche che hanno lavorato meglio per eliminare questo difetto dalle proprie gomme
è da un bel po' che non compro più gomme sportive ma ricordo che michelin avevo l'effetto autoraddrizzante anche sulle sportive...

Offline giotek

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« Risposta #141 il: 06/10/2011, 12:45:10 »
Citazione da: "chirone74"
se capita però di dover pinzare in curva (nemmeno ad andature troppo brillanti)
l'effetto autoraddrizzante c'è eccome
va bene, mettete il caso che nella vita di queste gomme lo avrò avvertito in modo dirompente 6 o 7 volte
ma se anche solo una di quelle volte (e secondo me c'è stata)
l'autoraddrizzamento mi ha portato a fare una invasione di corsia
allora l'autoraddrizzamento lo percepisco come un difetto



Se siamo a codesti livelli c'è da preoccuparsi perchè fuori dalle curve non si sa mai cosa si trova,perchè prima o poi si sbaglia tutti.Ogniuno di noi darà più o meno importanza a questa cosa quando dovrà sostituire le scarpe all'amata.Ho letto la presentazione delle RoadSmart II,in questo test è stato evidenziato questo "difetto" (si parla esplicitamente di effetto autoraddrizzante durante le staccate) non vorrei che per ottenere da questo pneumatico delle performace superiori i tecnici Dunlop siano andati incontro ad un problema che sulla prima ed attuale versione non esiste.Staremo a vedere...intanto qualcuno le monti e poi...ci faccia un bel resoconto :D:D:D

Giotek

Ps-ho sempre odiato le gomme che rendono lo sterzo "leggero",quelle che sembra che la moto ti cada dentro la curva,che enfatizzano la maneggevolezza.Per uso stradale...alla fine...qualche evidente problema lo danno.Vuoi mettere il sentire lo sterzo piantato?Magari un pelino più dure nel buttare giù la moto ma che in qualunque momento "senti" la gomma a terra?Questione di gusti...io ho i miei e le michelin non mi sono mai piaciute...poi ho visto farci cose turche da "manici" ma questo è un'altro discorso :D:D
Presentati con una soluzione valida altrimenti sei parte del problema

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« Risposta #142 il: 06/10/2011, 13:32:05 »
le michelin non sono mai piaciute nemmeno a me ma queste mi hanno tentato
e cmq alla fine non mi posso certo lamentare
e sono anni e anni che frequento forum di motociclisti e si sa che scienza INESATTA in assoluto è quella degli pneumatici!
come ho più volte detto le migliori gomme che ho avuto sono state le Avon Storm ST
(tanto decantate all'estero, praticamente sconosciute in italia)
e ci sarei tornato di sicuro se ora non fossero uscite a tentarmi ste dunlop roadsmart II...
vedrò il da farsi, tanto ormai l'inverno è alle porte e il cambio sarà a febbraio

Offline raspagrigia

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« Risposta #143 il: 06/10/2011, 14:17:05 »
Citazione da: "Mapo"
...se entri ancora pinzato guidando allegramente l'effetto si sente eccome,
 Be', ma allora ditelo, che ve lo andate proprio a cercare, l'effetto "auto-drizzante" ... :shock: :D
 
Citazione da: "Al58"
...correggere quel tantino la traiettoria impostata la moto appena tocchi i freni si alza ...

Alberto, è vero che mi piace la guida fluida e non aggressiva. Forse è proprio per questo che mi piacciono le Michelin e non gomme più rigide, ma se raramente mi occorre correggere  è soprattutto perchè considero che stiamo su strada aperta al traffico, con l'imprevisto dietro la curva :
Citazione
... e finchè si azzecca la traiettoria, finchè non si incontrano ostacoli o buche o brecciolino tutto bene

Quello che confuto è  il fatto che basti solo toccare i freni, non è che anche a me non succeda mai, ma sono convinto che con una ciclistica a posto e la pressione controllata regolarmente, e sempre con lo stesso manometro, il fenomeno sia gestibilissimo. Non abbiamo tra l'altro una frenata combinata  proprio per queste occasioni ? Certo, se pinzi da panico solo con quello davanti, proprio in piega, ti posso dar ragione.  Ma per tutte le altre occasioni ...
Marco - Silver Storm 2007

Offline LinoR1

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« Risposta #144 il: 06/10/2011, 17:53:03 »
Citazione da: "chirone74"
io non ho certo una guida sportiva e non sono uno smanettone
ogni tanto però un po' più di allegria la si mette nella guida
e finchè si azzecca la traiettoria, finchè non si incontrano ostacoli o buche o brecciolino tutto bene
se capita però di dover pinzare in curva (nemmeno ad andature troppo brillanti)
l'effetto autoraddrizzante c'è eccome
va bene, mettete il caso che nella vita di queste gomme lo avrò avvertito in modo dirompente 6 o 7 volte
ma se anche solo una di quelle volte (e secondo me c'è stata)
l'autoraddrizzamento mi ha portato a fare una invasione di corsia
allora l'autoraddrizzamento lo percepisco come un difetto

poi certo i tecnici francesi (come dice gioteck) le hanno pensate per il turismo queste gomme
per gli sportivi c'è altro
ma bisogna dare atto alle altre marche che hanno lavorato meglio per eliminare questo difetto dalle proprie gomme
è da un bel po' che non compro più gomme sportive ma ricordo che michelin avevo l'effetto autoraddrizzante anche sulle sportive..
.


Non pensavo di creare tutto questo casino parlando di "effetto auto raddrizzante", chiedo scusa :lol:
Ho visto che è stato spiegato benissimo cosa vuol dire, non è un difetto che si presenta solo con la guida sportiva (entrare in curva pinzati), come dice chirone74  può capitare (e capita) di dover rallentare in piena curva per svariati motivi (un tornante in discesa che chiude più di quanto ti aspettassi, frena il veicolo che ti precede, ecc.) e allora anche con una moto "ciclisticamente ok" entra in gioco il nostro amatissimo e discutissimo "pneumatico" e il suo "profilo"!
Io preferisco delle gomme che mi permettano di rallentare e anche un pò bruscamente senza che mi "tirino su la moto", preferisco che lascino a me la decisione di raddrizzare.
Sempre come ha scritto chirone74, altre marche hanno lavorato meglio per eliminare questo "difetto".
A questo punto la scelta delle gomme diventa moooooolto personale,c'è chi guida allegro e chi guida piano, chi preferisce l'autostrada e chi la evita   :lol:, chi lascia la moto in garage se si vedono delle nubi e chi tira fuori il completo antipioggia!
Sicuramente produrre una buona "gomma turistica" oggi è davvero un'impresa vista la "cavalleria turistica" delle varie FJR, GTR, GTL e gli incontentabili centauri che vogliono confort, tenuta sull'asciutto/umido/bagnato/allagato, chilometraggio infinito e ora hanno tirato fuori pure l'effetto autoraddrizzante  :shock:
Però dai, considerando quanto ce le fanno pagare queste benedette gomme credo sia lecito volere tutto  :wink:
Lino
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« Risposta #145 il: 06/10/2011, 20:00:18 »
amen!

Offline lucabu

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« Risposta #146 il: 07/10/2011, 11:14:06 »
Citazione da: "chirone74"
amen!

:lol:
Lamps

Offline LinoR1

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« Risposta #147 il: 07/10/2011, 20:09:34 »
Citazione da: "chirone74"
amen!


Amen??????
Ho appena letto la prova di un nuovo modello di gomme e si parla di "effetto shimmy"
e io non so cos'é :oops:
:lol::lol::lol:
Lino
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Offline giotek

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« Risposta #148 il: 07/10/2011, 20:24:49 »
Citazione da: "LinoR1"
Citazione da: "chirone74"
amen!


Amen??????
Ho appena letto la prova di un nuovo modello di gomme e si parla di "effetto shimmy"
e io non so cos'é :oops:
:lol::lol::lol:


Scuotimenti attorno all'asse di sterzo...ma scrivere shimmy...è più figo..più tecnico.
Se cerchi qualcosa per prender sonno o un buon articolo che illustri il problema..in rete ho trovato questo..fanne l'uso che più ritieni oppotuno.Il problema non mi tocca perchè mi addormento con una certa rapidità :D:D:D
Giotek

" Ma quali sono i motivi dello shimmy?

Il tutto nasce da uno degli effetti più noti, quando si fanno girare le ruote: l’effetto giroscopico. Tale effetto si produce quando una ruota, dotata di moto di rotazione attorno al proprio asse (il perno del mozzo), a una determinata velocità è posta in rotazione anche attorno a un secondo asse, questa volta perpendicolare al precedente (l’asse di rotazione dello sterzo).
Volendo fare un esperimento per comprendere meglio cos’è l’effetto giroscopico, bisognerebbe provare a tenere una ruota qualsiasi (anche di bicicletta) dalle estremità dell’asse. Se si fa girare velocemente la ruota e si prova a simulare il movimento della sterzata, prima lenta e poi più veloce, e poi ancora inclinando la ruota come se entrasse in curva, si può provare a “tenere in pugno” e a capire gli effetti della coppia di forze prodotte dall’effetto giroscopico. Noterete allora, che la ruota tenderà a mantenere le condizioni di equilibrio precedenti opponendosi al suo spostamento, per poi stabilizzarsi sulla nuova posizione.
Il principio di stabilizzazione al movimento è utile in certi campi di applicazione e viene sfruttato, per esempio, nel diminuire il rollio e il beccheggio delle grandi navi o per rilevare l’assetto negli aerei.
Ma l’effetto giroscopico è utile anche per la nostra amata Moto, perché permette di conseguire un certo livello di stabilizzazione e il fluido mantenimento delle traiettorie impostate, seppure, come vedremo, al costo di un abbassamento sensibile delle frequenze di oscillazione dell’intera struttura, portata così, a lavorare a frequenze più prossime a quelle di innesco dello shimmy. E allora si parla di effetti giroscopici legati al moto di sterzo (generato da una ruota in rotazione durante la sterzata), al rollio (prodotto da una ruota in rotazione durante il rollio del mezzo attorno all’asse che passa per le due coperture) e di imbardata (generata dalla rotazione attorno all’asse verticale durante la percorrenza di una curva). Ma quello che ci interessa maggiormente, è l’interazione degli effetti giroscopici rispetto all’equilibrio geometrico dello sterzo.
La generazione dell’effetto giroscopico si manifesta quando la ruota anteriore in rotazione viene spostata dalla sua condizione di equilibrio, cosa che accade quando, ad esempio, si inclina anche leggermente il mezzo da un lato oppure si sterza leggermente. Abbiamo anche visto che la stessa tende a riacquistare la sua condizione di equilibrio nella sua nuova posizione. In realtà, la nuova condizione che la ruota assume come nuovo equilibrio è del tutto temporanea, ed essa rimane tale solo per un tempo estremamente basso, perché l’effetto di autoallineamento del sistema di sterzo richiama prontamente la ruota sulla sua direttrice longitudinale. Le due forze prodotte, l’effetto giroscopico da un lato e l’effetto di autoallineamento della ruota anteriore dall’altro, si contrastano quindi l’un l’altro. Il problema, inteso come innesco del fenomeno dello “shimmy”, nasce quando le forze in gioco risultano tali da far sovrarichiamare in allineamento l’avantreno. Questo oltrepassa l’asse longitudinale, generando così altre coppie di forze giroscopiche, questa volta prodotte nel lato opposto dell’avantreno, prontamente seguite da corrispettive coppie di forza di autoallineamento, e così via, in una spirale alternata di spinte e controspinte che sollecitano tutto il gruppo della ruota anteriore spingendolo da una parte all’altra del mezzo.
Ecco, questa è la dinamica di innesco dell’insorgere dello shimmy.
Il vistoso ondeggiamento dell’avantreno, che si manifesta con violenta evidenza nei fenomeni di shimmy, è resa possibile da una particolare configurazione del sistema dell’insieme moto-motomotociclista. Questo, costituito dalla catena cinematica ruota-telaio-motociclista, è per molti versi assimilabile a una configurazione che in meccanica viene definita come “sistema oscillante non smorzato”. Il sistema oscillante in questione è costituito da una molla, rappresentata dalla struttura dell’avantreno nonché dalle principali tubazioni del triangolo del telaio (obliquo e orizzontale), e dalla massa del sistema, costituita dalla massa corporea del motociclista, che funge da “ancoraggio” virtuale rispetto al quale il sistema entra in oscillazione.
Accade che la “molla” di questo sistema, sollecitata dall’innesco che abbiamo descritto più sopra, accumuli e rilasci alternativamente una certa quantità di energia a un ritmo che la struttura corporea del motociclista non riesce a seguire, una frequenza di oscillazione (espressa in cicli per secondo) che nelle situazioni più comuni può andare da un minimo di 2-3 a un massimo di 20 Hz. La situazione può a questo punto precipitare definitivamente, con la perdita di controllo dell’avantreno, allorquando la frequenza di oscillazione della forza periodica esterna (forza eccitante) diventa uguale alla frequenza propria del sistema vibrante che stiamo considerando. In questo caso, la struttura considerata, portata in condizione di risonanza, è soggetta a un forte incremento dell’ampiezza delle sue oscillazioni, ovvero alla più completa incontrollabilità dello sterzo afflitto dai più incontrollabili ondeggiamenti di sterzo.
Anche il motociclista è in buona parte causa dell’insorgere del fenomeno. Per quanto possa sembrare strano, infatti, il suo comportamento determina in buona parte l’innesco e il manifestarsi dell’indesiderato fenomeno.
Alle alte velocità, diciamo dai 50-60 km/h in su, la frequenza di oscillazione dello shimmy è generalmente tanto elevata da risultare minima in termini di ampiezza. In altre parole, produce prevedibilmente una limitata oscillazione dello sterzo accompagnata, però, da una velocità di oscillazione molto elevata. Questo, perlomeno, se elementi esterni al sistema non intervenissero a turbare il corso degli eventi. L’elemento perturbatore potrebbe rivelarsi essere proprio il motociclista. Infatti, la comprensibile reazione di quest’ultimo alle vibrazioni dell’avantreno potrebbe risultare, come spesso capita, in una presa più forte della piega manubrio. La normale massa oscillante, costituita da ruota, forcella, attacco, curva e comandi, si verrebbe così a trovare incrementata dal più solidale contatto con parte della massa del motociclista. Ma i tempi di reazione di un essere umano risultano insufficienti per contrastare un effetto ciclico ad alta frequenza qual è lo shimmy, e sicuramente di gran lunga meno efficienti di un servomeccanismo di smorzamento come quelli che equipaggiano altri mezzi di elevata tecnologia altresì affetti dal problema in esame. Una eccessiva contrazione muscolare e un certo irrigidimento generale, peraltro, portano alla riduzione delle naturali caratteristiche di assorbimento delle vibrazioni proprie della struttura corporea umana. Anche situazioni più banalmente riconducibili a semplici brividi di freddo, per esempio, possono essere presi a testimonianza di quanto appena affermato.
Ma non sono solo le reazioni, consapevoli o meno, che il motociclista manifesta in sella alla moto al manifestarsi dello shimmy a far pensare che esso sia uno dei più importanti elementi in gioco. Anche la sua posizione in sella o, meglio, la distribuzione dei pesi che la geometria della motocicletta impone, possono rivelarsi concause del problema. Una postura di sella particolarmente avanzata sull’avantreno, caratterizzata dal posizionamento delle braccia troppo verticali e non particolarmente distese, farebbe presumere una distribuzione del peso corporeo particolarmente sbilanciata a gravare l’avantreno, con la conseguenza di un’elevata applicazione di carico torsionale sullo sterzo e sulla parte anteriore del triangolo. Inoltre, anche il materiale con il quale è costruito il telaio, nonché il design delle tubazioni che lo costituiscono, giocano un ruolo importante. Questi due parametri sono determinanti nel definire qual è l’impedenza meccanica del telaio stesso. Questa è un valore che indica quale sia la resistenza opposta da un sistema elastico ad essere eccitato, quindi a essere posto in vibrazione (come quella molla di cui s’è parlato più sopra). Tanto questa impedenza è bassa, tanto più facile sarà prevedibile la possibilità che si verifichino fenomeni di shimmy e viceversa. Due sono i parametri che determinano indirettamente il valore di impedenza: la rigidità strutturale del telaio e la capacità intrinseca del materiale di assorbire e dissipare energia. I materiali che, per tipologia e per design delle tubazioni, si rivelano più rigidi saranno altresì caratterizzati da frequenze di oscillazione più elevate. I materiali in possesso di caratteristiche di buon “damping” naturale, invece, saranno in grado di dissipare una maggiore quantità di energia, riducendo l’ampiezza delle sollecitazioni.
Quello della progettazione delle geometrie, soprattutto dell’avantreno, è un elemento da valutare in relazione allo shimmy. Tutti conoscete l’importanza della misure di avancorsa e angolo di sterzo nella geometria dell’avantreno e dell’importanza dell’avancorsa (che è a distanza misurata al suolo intercorrente tra la proiezione dell’asse dello sterzo e la perpendicolare dell’asse del mozzo anteriore) nella definizione della stabilità della moto. L’incremento del valore di avancorsa, impone la creazione di una coppia di forze di autoallineamento più grande (ritorno più repentino dello sterzo), con il conseguente innalzamento delle forze di reazione dovute all’effetto giroscopico e, in definitiva, l’instaurarsi di un innesco di ondeggiamento dello sterzo di maggiore ampiezza. In aggiunta alla già citata necessità di stabilire una geometria che non porti il motociclista a gravare troppo sull’avantreno (telaio troppo corto), dobbiamo ricordare anche che un centro di gravità particolarmente alto nel mezzo avvicina la possibilità di innesco dello shimmy.
La questione della rigidità complessiva del mezzo è cruciale, soprattutto se viene considerata la rigidità torsionale della catena di elementi che costituiscono il telaio."
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Offline Member #162

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« Risposta #149 il: 08/10/2011, 08:31:28 »
Hamen!
Igino & Donatella