Lunedì scorso, giorno di Santa Lucia, ho vissuto una piccola disavventura che vi voglio raccontare, in quanto ogni esperienza può sempre essere utile, anche se probabilmente basterebbe non essere così imbranati come me.
Partenza dal parcheggio dove lavoro con la FJR, una piccola curva per uscire dal parcheggio e mi ritrovo a terra.
Pazienza per la moto, i cui danni li avrei valutati non appena fossi riuscito a rimettermi in piedi, perché in quel momento il problema più grosso era la mia caviglia rimasta sotto la marmitta di destra ed il dolce peso di questa nostra amata moto, non mi consentiva il più piccolo movimento e la mia caviglia era assai dolorante.
Ho dovuto aspettare circa 8/10 minuti, prima che arrivasse qualcuno e per fortuna poi sono arrivati tre colleghi di lavoro che sono riusciti ad alzare la moto ed io a togliermi da quella posizione così imbarazzante.
La gamba un po’ dolorante ma senza niente di rotto, un veloce ringraziamento e poi subito a portare la moto dal concessionario, per programmare la riparazione, perché ad una moto così bella ritengo di dovere il giusto rispetto.
Uno scambio con un tecnico mi ha permesso di capire quello che in passato non mi era mai successo, quando con un Burgman 650 rischiavo di perdere l’equilibrio, un colpo deciso con il piede a terra bastava per rimettere lo scooter in equilibrio.
Mentre con questa imponente signora, il discorso è ben diverso: la trasmissione a cardano ha fatto partire la ruota posteriore, sui granelli d’asfalto in eccessiva quantità in quel punto e quando la FJR 1300 accenna a cadere, così mi hanno spiegato, tentare di riportarla in equilibrio è praticamente impossibile.
Quello che invece non ho capito è come ho fatto a finirci sotto con una gamba?!?
Come ebbe a dire Johann Wolfang Goethe: “ L’esperienza è una grande e severa
maestra, ma impari. Mio Dio se impari!” Infatti anch’io qualcosa ho imparato, soprattutto a non tentare di tenere su la moto se mi dovesse riaccadere ma lasciarla andare che poi ci sono i carrozzieri, così bravi nel fartela ritrovare nuova.
E’ poi c’è sempre la parte dritta della medaglia: ieri quando mi ha telefonato il carrozziere per chiedermi se doveva ordinare l’adesivo della FJR e che sarebbe arrivato non prima del 10 gennaio, la mia risposta è stata in un secco no!
Lui non poteva certo sapere che son qui che aspetto di essere accettato nel Club, per potermi fregiare dell’adesivo ancor più bello, dove sotto alla scritta FJR 1300, in lettere gialle si vede in evidenza la scritta “Club Italia”.