Emergenza strade: Sicurezza a rischio
Inchiesta di Altroconsumo, associazione per la difesa dei consumatori, che ha passato al setaccio 2.500 km della nostra rete viaria, tra autostrade, tangenziali e strade statali, per scoprire tutti i buchi neri della nostra viabilità. Grandi rischi per i motociclistiti MAURILIO RIGOStrade italiane a rischio. E' questo il cuore di una nuova inchiesta di Altroconsumo, associazione per la difesa dei consumatori, che sul suo magazine di giugno, ha passato al setaccio 2.500 km della nostra rete stradale per scoprire i punti più "a rischio", filmando e fotografando le situazioni più scabrose.
Pali in mezzo alla strada, assenza di guard rail, scarpate senza protezioni, dossi non segnalati: le nostre strade sono disseminate di vere e proprie trappole e a farne le spese sono spesso - secondo Altroconsumo - propri i motociclisti, rei però di avere spesso uni stile di guida scorretto di chi guida un motociclo.
"A volte - spiegano ancora ad Altroconsumo - capita di assistere a delle manovre spericolate o quantomeno azzardate da parte dei motociclisti, soprattutto nelle città trafficate gli slalom tra i veicoli, i sorpassi azzardati e le invasioni delle corsie preferenziali sono all'ordine del giorno". Ma non è colpa solo dei centauri scapestrati: "Quando si parla di asfalto sconnesso, di segnaletica inadeguata o di guard rail a effetto ghigliottina - recita l'inchiesta - non è una semplice questione di destino sfortunato o di imprudenza: scelte sbagliate, scarsa manutenzione, investimenti miopi sono spesso all'origine della scarsa sicurezza stradale che emerge da questa inchiesta in lungo e in largo per la Penisola".
Verificata sul campo la condizione delle nostre infrastrutture viarie agli esperti dell'associazione dei consumatori (e non solo...), sorgono spontanei alcuni interrogativi: "Dove finiscono i soldi? Eppure, stando ai bilanci, ogni anno lo Stato investe 5 miliardi di euro solo per la manutenzione delle strade. Dove vanno a finire questi soldi? Possibile che non bastino a migliorare le condizioni dell'asfalto? In più c'è il pedaggio, che siamo tenuti a pagare al casello, e che serve a risarcire le società autostradali (oggi privatizzate) delle spese di costruzione, di esercizio e di manutenzione delle infrastrutture. Un investimento che da noi non si riesce ad ammortizzare, come invece è stato fatto da Inghilterra e Francia, dove la maggior parte delle autostrade non si paga".
L'inchiesta di Altroconsumo infine, non si limita a individuare le situazioni potenzialmente pericolose ma fornisce anche alcune soluzioni di semplice applicazione che se messe in pratica potrebbero contribuire a evitare tanti incidenti e salvare molte vite.
L'allarme, ampiamente documentato, lanciato dall'associazione si unisce al coro di proteste di tante altre organizzazioni ma pare destinato a restare inascoltato e intanto sulle nostre strade si continua a morire anche solo per una buca rattoppata male, figuriamoci sperare di ottenere guard rail protetti o cuscinetti per assorbire l'impatto su alberi o pali di cemento che costeggiano le strade.
Fonte: La Repubblica (26 aprile 2010) Aggiungo io... Da quanto è che lo diciamo!? Arrivano ora loro? Meglio tardi che mai!! Vediamo se smuovono qualcosa..