Punto di incontro dell'Associazione FJR1300 Club Italia
Benvenuto! Effettua l'accesso oppure registrati.

Inserisci il nome utente, la password e la durata della sessione.
 


Autore Topic: Roma: Motociclisti, schiena a rischio.. solo a Roma!?  (Letto 690 volte)

0 Utenti e 3 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

  • Visitatore
"I motociclisti romani? Tutti con la schiena a rischio"

Il professor Cammarano (Cto) spiega le conseguenze dei microtraumi per l'asfalto dissestato. I continui colpi possono provocare delle patologie croniche, danni alla colonna vertebrale e pericoli per la zona cervicale

Cadere dalla moto è un "trauma ad alta energia". Lo definisce così il professor Germano Cammarano, direttore del dipartimento di traumatologia del Cto di Roma, l´ospedale in cui, ogni giorno, passano decine di casi dovuti alle più svariate ragioni. Cadere dalla moto, in altre parole, significa affrontare una lotteria: da uscirne con qualche graffio a rimetterci la vita. Ma i danni per chi va in moto non derivano solo dalle cadute. Ci sono anche i microtraumi ripetuti.

Professor Cammarano, molte strade di Roma sono perennemente dissestate. Quali sono le conseguenze meno evidenti per i 600 mila motociclisti della Capitale?
«Cominciamo col dire che le buche sono degli "episodi anomali". Ovvero, non ci dovrebbero essere. Perlomeno non in questa misura. Ciò equivale a una serie di microtraumi ripetuti che finiscono con il creare una patologia cronica. Ne risentono i motociclisti, traumatizzati reali o potenziali, e anche altre categorie: autisti, tassisti...».

Questo nonostante la tecnologia sia molto migliorata.
«Vero, ma un colpo oggi, uno domani, le conseguenze arrivano. E possono provocare patologie degenerative della colonna vertebrale consistenti in spondilodiscoartrosi prevalentemente lombare e cervicale».

I risultati ultimi?
«A lungo andare la lombalgia, se il disco si rompe. Oppure l´ernia al disco, di solito a livello lombare. Poi possono esserci effetti sul collo, perché il trauma del colpo nella buca si trasmette come un´onda attraverso la colonna e, giunta alla testa, si scarica sulla parte cervicale».

Anni fa la Honda annunciò che Roma sarebbe stata una città-test per le sue moto. Pare di capire, però, che avere dei buoni ammortizzatori non basta...

«Quel che conta moltissimo è la posizione del motociclista. Più sta piegato in avanti meglio è».

La moto preferibile allo scooter?
«Da questo punto di vista sì, almeno in una città che ha strade "impegnative" come Roma. La seduta statica con il busto eretto, più comoda per certi aspetti, è quella che risente di più dei contraccolpi».

(06 maggio 2010) Fonte:Repubblica.it

Offline lucabu

  • Associato
  • *
  • Post: 5.430
  • Age: 57
  • Località: Torino
(Nessun oggetto)
« Risposta #1 il: 06/05/2010, 14:20:32 »
Non bastassero le buche ci mettono pure i 'saltini', i rallentatori come li chiamano loro, che a volte sono più simili a qualche ostacolo di una speciale in una prova di trial...
Qui alcuni autisti di una linea urbana della GTT (Gruppo Trasporti Torinesi) hanno fatto causa al Comune per alcune ernie discali causate dal continuo passare dei mezzi da loro condotti su questi benedetti rallentatori.. :shock: .
Lamps