Ho preso questo articolo dalla rivista Due ruote.
Abbigliamento tecnico: ritirato l'emendamentodi Riccardo MatesicScampato l'obbligo di girare in scooter abbigliati come Rossi ai GP. Il problema della sicurezza passiva non va abbandonato ma affrontato con serietà e senso di responsabilità
L'emendamento 20.2 al Codice della Strada, riguardante l'obbligo di abbigliamento tecnico per circolare su moto e scooter, è stato definitivamente ritirato. Con esso sembra sparire anche la ventilata possibilità di imporre il solo uso obbligatorio del paraschiena.
Si chiude quindi una querelle di cui si era parlato tantissimo nell'ambiente motociclistico e che anche su motonline ha scatenato i commenti dei lettori tanto che il nostro articolo critico sull'iniziativa era in visione alla Commissione Trasporti della Camera.
Il problema non è che i motociclisti vogliono circolare senza proteggersi. Tutt'altro: basta guardare la media dei guidatori di mezzi a due ruote per rendersi conto che nella maggior parte dei casi si sono dotati di giacche specifiche e di guanti.
Il problema era in un provvedimento che obbligava anche chi voleva andarsene a spasso a 50 Km/h o a prendere il caffè al bar vicino, a vestirsi come Valentino Rossi sulla linea di partenza. Dimenticando poi di prescrivere anche l'obbligo di calzature tecniche. Quindi con il paradosso che si sarebbe potuto continuare a guidare con gli infradito!
Accantonata questa polemica sarà il caso che tutti noi, da quelli più motociclisticamente acculturati agli esponenti del mondo politico, capiamo che bisogna continuare a fare sensibilizzazione sul tema della sicurezza passiva e sulla responsabilità di adottare un abbigliamento adeguato all'utilizzo della moto. Perché il problema non è chi fa strada, magari poca, a bassa velocità, ma chi usa abitualmente un mezzo anche di ridotte prestazioni con un vecchio casco, pantaloncini corti, maglietta e sandali.