....oppere.... :shock: :shock: :shock:
[size=24]ITINERARIO DI TRE GIORNI
WINE TOURS[/size]
Programma suggerito:
primo giorno: :wink:
ore 10:00 arrivo ad Ancona e visita al centro storico
ore 13:00 sosta per il pranzo con degustazione del Rosso Conero
ore 15:00 partenza per Morro d'Alba
ore 16:00 arrivo a Morro d'Alba, visita al centro storico e al Museo Utensilia
ore 18:00 degustazione presso una cantina della lacrima di Morro d'Alba
secondo giorno: :wink: :wink:
ore 9:30 arrivo a Jesi e visita al centro storico
ore 12:00 aperitivo presso la locale Enoteca Regionale
ore 13:00 sosta per il pranzo
ore 15:30 escursione e visita all'eremo dei Frati Bianchi di Cupramontana
ore 16:30 visita al Museo Internazionale delle Etichette del vino di Cupramontana
ore 18:00 degustazione presso l'Enoteca comunale di Cupramontana (Verdicchio dei Castelli di Jesi)
terzo giorno: :wink: :wink: :wink:
ore 9:00 ritrovo presso la biglietteria delle Grotte di Frasassi
ore 9:30 visita alle Grotte di Frasassi
ore 11:00 visita del centro storico e del Museo di San Vittore Terme
ore 12:30 sosta per il pranzo
ore 15:00 partenza per Matelica
ore 15:30 visita del centro storico di Matelica
ore 17:30 degustazione presso una cantina del Verdicchio di Matelica
Viaggio tra i vigneti nei quali nascono alcuni dei grandi DOC marchigiani. Alle suggestioni enogastronomiche si accompagnano emergenze artistiche, archeologiche e luoghi di grande interesse naturalistico.
L'itinerario di visita consigliato inizia da Ancona, il capoluogo dorico, nel cui centro storico converrà soffermarsi sui monumenti più significativi: la Cattedrale di San Ciriaco, l'anfiteatro romano, San Francesco delle Scale, Santa Maria della Piazza, piazza del plebiscito, la Loggia dei Mercanti, il Teatro delle Muse, I arco di Traiano. Avendo tempo a disposizione si consiglia la visita del Museo Archeologico Nazionale delle Marche, che propone una documentazione sulle civiltà presenti nella regione dal Paleolitico al periodo classico, con un'importante sezione dedicata a Piceni e Celti, protagonisti della scena locale durante l'età del Ferro. Durante il pranzo è suggerita la degustazione del Rosso Conero, di colore rubino e dal gusto secco, associabile a carni rosse, stoccafisso all'anconetana e formaggi stagionati come quello di fossa. E prodotto da uve Montepulciano e Sangiovese in sette comuni intorno al monte Conero.
A Morro d'Alba può risultare bello e suggestivo percorrere il giro della Scarpa, un camminamento coperto sulle mura edificate nel XV secolo. Il Museo Utensilla custodisce strumenti di lavoro del mondo rurale: un bel pretesto per riflettere sull'eredità della civiltà contadina nelle Marche. Ma la vera fortuna del paese è un vitigno autoctono che, unito a Montepulciano o Verdicchio sino a un massimo del 15 per cento dà un vino pieno e morbido, dalla romaticità inconfondibile e dalla produzione limitatissima: il Lacrima di Morro d'Alba.
Jesi conserva una suggestiva cinta muraria, costruita nel XIV secolo sul tracciato romano, tra le meglio conservate delle Marche, lunga circa un chilometro e mezzo. Le sue porte, i torrioni di difesa, i piombatoi, i camminamenti di ronda parlano di secoli di lotte e scontri per il potere. Il centro storico è caratterizzato da piazzette, stretti vicoli, nobili edifici e chiese. A Francesco di Giorgio Martini si deve il quattrocentesco Palazzo della Signoria, elegante monumento civile simbolo della città, che ospita la Biblioteca Comunale Planettiana. Orgoglio cittadino è il settecentesco Teatro Pergolesi, unico teatro di tradizione in una città di provincia. Palazzo Pianetti Tesei è una delle più interessanti creazioni del rococò italiano; ospita la Pinacoteca Civica, che raccoglie - tra le altre - opere di Lorenzo Lotto, pittore veneto attivo nelle Marche del Cinquecento.
L'Enoteca Regionale delle Marche è ubicata nelle cantine di Palazzo Battaglia, in pieno centro. Vi si possono degustare tutte le specialità enologiche prodotte in regione.
Nel pomeriggio è consigliato il trasferimento nel territorio di Cupramontana, uno dei luoghi classici della produzione del1 Verdicchio dei Castelli diJesi, un monovitigno autoctono ai vertici assoluti tra i vini bianchi italiani, dai caratteri organolettici entusiasmanti.
Si suggerisce l'escursione all'eremo dei Frati Bianchi, che prevede un percorso di circa un'ora, adatto a tutti. L'itinerario si snoda lungo una vallata attraversata da un torrente non perenne, ricoperta da un fitto bosco protetto, al centro del quale, in un'ampia radura, sorge un complesso monastico risalente al XV-XVI secolo, molto articolato ed esteso, in parte scavato nella roccia. Dopo questa breve escursione è raccomandata la visita al Museo Internazionale delle Etichette del vino di Cupramontana, dove sono conservate oltre centomila etichette dal XIX secolo fino ai nostri giorni, suddivise secondo criteri geografici e tematici. Adiacente è l'Enoteca comunale, dove è possibile degustare i vini del territorio.
Nella mattinata del terzo giorno è suggerita la visita alle spettacolari Grotte di Frasassi, abbinata a quella del piccolo centro medievale di San Vittore Terme.
Nel pomeriggio si consiglia il trasferimento a Matelica, il cui centro è la grande piazza Enrico Matte con la fontana ottagonale del 1587, su cui si affacciano il palazzo del Governo (1271), la torre civica e la bella loggia degli Ottoni. Palazzo degli Ottoni ospita la Pinacoteca Civica e il Museo Archeologico, con materiale proveniente dalle necropoli picene, reperti romani, ceramiche altomedievali e maioliche medievali e rinascimentali. Interessante può anche essere la visita al Museo Piersanti, una raccolta archeologica e d'arte allestita all'interno del palazzo omonimo: conserva - tra gli altri reperti - una sfera in marmo di circa trenta centimetri di diametro, coperta di segni e linee. Si tratta di un vero e proprio calendario risalente al periodo tra il I ed il Il secolo dC.. L'alta valle dell'Esino è l'area di produzione dell'altra DOC dedicata al Verdicchio, che dal nome del centro abitato più rappresentativo assume il nome di Matelica. Le particolari caratteristiche dei terreni, permeabili e sciolti da sfaldamenti marnosi, argillo-silicei e calcarei, unite a quelle microclimatichee all'altitudine delle colline in cui sono ubicati i vigneti contribuiscono ad ottenere vini di ottima struttura, che si esprimono al meglio a partire dall'anno successivo a quello di vendemmia. La longevità e lo spessore di questo vino lo rendono abbinabile non solo a piatti a base di pesce, ma anche a carni bianche, al ciauscolo, al salame di Fabriano o al prosciutto di Carpegna.
.....questo si che significa viaggio culturale.... :wink: :wink: :wink:
Cordiali Saluti.
passerotto68