Questo invece era su " Corriere.it" sempre datato 10.12.2009 : " ROMA — Clic. E sul monitor spuntano due foto di una Bmw che la sera prima correva lungo l’autostrada del Sole, fra Orte e Roma. «Velocità contestata 156,30 chilometri orari ». La motorizzazione ha già incrociato targa, modello dell’auto e nome del proprietario. Coincidono. Un altro clic e parte la prima multa di questo day after del Ponte dell’Immacolata. Niente sala di controllo modello Spectre, con centinaia di schermi accesi e Adolfo Celi che se la ride.
Il cervellone del tutor, a parte il mega server di Settebagni, è in realtà una normale stanza con i calendari della polizia appesi alle pareti. In giro per l’Italia ce ne sono 53 di stanze come questa, ognuna con il suo tratto di competenza. Ma chi finisce nella rete? Ed è vero, come sostiene l’ex ministro Pietro Lunardi, che fino ai 150 all’ora il sistema chiude un occhio perché già tarato sui nuovi limiti targati Lega Nord che ora vuole vietare anche gli sms a chi guida? L’analisi dell’oltre milione di multe fatte dal 2004 dice di no. L’8 per cento dei verbali è arrivato a chi aveva superato il limite di meno di 10 km orari. Al netto della soglia di tolleranza del 5% prevista dalla legge, vuol dire che 80 mila guidatori andavano sì troppo forte ma sotto i 146 all’ora. E quindi sotto la soglia Lunardi.
Il grosso delle multe, però, è arrivato per chi corre molto di più. Il 65% è nella fascia 10-40 km orari, e quindi può sfiorare i 180. Il 25% nella fascia 40—60, e si avvicina ai 200. Il 2% addirittura per chi spinge ancora di più, e siamo arrivati a medie da Formula 1. Come l’autovelox, anche il tutor può essere tarato: si può decidere a quale velocità fissare l’asticella. Ma nella rete, finora, sono finiti pesci piccoli e pesci grossi. Nessuna possibilità di farla franca, allora? È vero che non tutte le telecamere sono sempre accese. Ma — come spiega Antonio Forte, amministratore del tutor per la polizia stradale — è un fatto previsto dalla legge. Dice il decreto del ministero dei Trasporti che il controllo non può essere continuo ma alternato: dieci km sì, dieci no, dieci sì, dieci no e così via. Una scelta fatta a suo tempo dal ministero per evitare le multe a raffica ma che lascia intatta l’efficacia del sistema e la paura di essere beccati perché nessuno sa dove sta funzionando e dove no. Anche per questo intorno al tutor sono spuntate una serie di leggende metropolitane: credendo di farla franca, i motociclisti passano sulle strisce che dividono le corsie, gli automobilisti rallentano ma solo sotto le telecamere oppure passano sulla corsia d’emergenza. Sono trucchi che non funzionano e pericolosi. La maggioranza lo sa: il tutor ha ridotto la velocità sia di punta (25%) che media (15%)"
Direi che siamo messi bene! :?