Da alcuni giorni si assiste al pellegrinaggio di laici fedeli della memoria di Diana Spencer. Quando una vita conosciuta e popolare si spegne, la gente la ricorda. La gente tende a ricordare le principesse che comunque avrebbero meritato un vita più lunga e felice.
Il decennale della morte di Agnes Gonxha cade il 5 di settembre. Minuta di fisico, piccola di statura, Agnes Gonxha era in realtà un gigante di forza, di amore, di modestia, di dedizione: Agnes Gonxha era un angelo.
Chi la vuole ricordare da oggi è un laico convinto, ma affascinato senza retorica dagli esempi di grandezza che certi cuori umani sanno darci. Agnes Gonxha disse di se stessa:
“ Sono albanese di sangue, indiana di cittadinanza. Per quel che attiene alla mia fede, sono una suora cattolica. Secondo la mia vocazione, appartengo al mondo… Dio ama ancora il mondo e manda me e te affinché siamo il suo amore e la sua compassione verso i poveri…”
Tutti la conobbero presto con il nome di “Madre Teresa di Calcutta” e fino alla fine dei suoi giorni volle “saziare lòa sua sete d’amore per le anime” e lo dimostrò.
Se mai un papa si rese interprete del volere di Dio, fu quando le diede un bacio sulla fronte. Spero che i media si ricordino di lei in modo consono.
Scusate l’intrusione, risalgo subito in moto.
Franco