Scusate, ma credo di avere diritto di replica, essendo, mio malgrado, protagonista dell'episodio.
Intanto, confermo (in parte) quanto scritto da Ferdinando.
Domenica mattina ho scritto a Giulia, chiedendole di parlarle del giro in ricordo di suo papà.
Mi ha risposto dicendomi che tanto non avrebbe partecipato, avendo già organizzato un giro con un gruppo più ristretto di amici del papà proprio in occasione del suo compleanno. Mi ha scritto che l'idea era già partita da settembre per organizzarlo ad aprile, ma purtroppo per svariati motivi avevano dovuto rimandare. Mi ha ringraziato per l'invito, dicendomi che avrebbe preferito "passare quel fine settimana in compagnia di pochi intimi".
A quel punto, la mia prima reazione non è stata "oddio, mi boicottano il giro", "il controgiro", la "solita cricca". Mi spiace deludervi, ma il mio pensiero non è stato affatto quello; è stato il profondo dispiacere che io e Luca non eravamo più considerati dalla famiglia di Gianpaolo come suoi e loro amici. Soprattutto dopo tutto quello che avevamo condiviso per oltre 10 anni.
Infatti ho scritto a Giulia quanto segue:
"Infatti avevo scelto quella data, proprio perché coincideva con il compleanno di papà.
Pazienza, mi dispiace molto che nè tu nè, a questo punto, gli altri del gruppo parteciperete.
In ogni caso, dopo tutti i momenti che abbiamo trascorso insieme, in vacanza, con il club, con i giri fuori dal club, in Veneto, a Torino, a casa nostra, mi rattrista molto constatare che Luca ed io non siamo più considerati amici di Gianpaolo.
Evidentemente avrai le tue buone ragioni, anche se francamente non riesco a capire quali possano essere.
Non credo di aver mai fatto niente (Luca men che mai, visto il suo carattere) che potesse portare alla fine di un bel rapporto.
Io credo molto nelle amicizie e non sapere neanche perché vada a finire così, mi provoca un gran dispiacere.
Ti auguro ogni bene, Giulia, e dai un grande abbraccio a Mamma da parte mia e di Luca.
Annita".
Giulia mi ha risposto (scusate, ma non posso riportare quanto scritto da altri) di essere stata fraintesa e che non aveva nulla contro me e Luca. Per lei ci sono delle persone con le quali l'amicizia è diventata più forte, perché nell'ultimo anno le sono state più vicine (evidentemente piu di quanto non abbiamo fatto io e Luca), e che avrebbe voluto trascorrere quel fine settimana (ed era certa l'avrebbe voluto anche suo papà) con le persone alle quali era più legata e che erano state più vicine a suo papà negli ultimi anni.
A quel punto ho deciso di annullare il giro, perché - come ho scritto nel post di annullamento - non aveva senso organizzare due eventi analoghi sovrapposti.
E per me non aveva senso per il profondo rammarico che ho provato dopo aver letto le parole di Giulia. Vi assicuro che a me di tutto il resto non frega assolutamente nulla. Dei controgiri, delle cricche, ecc. Chi ci sia nell'organizzazione, chi parteciperà, non mi interessa minimamente! Per me rimane solo una profonda delusione dal punto di vista umano.
In totale buona fede ho pensato di organizzare una cosa che poteva essere apprezzata dalla famiglia di Gianpaolo, che poteva far piacere al direttivo che me l'aveva chiesto (visto che altri avevano detto di no), pur non essendo per noi da Torino così agevole organizzare in Val d'Aosta. Invece, alla famiglia di Gianpaolo (e, apprendo oggi, anche ai nostri un tempo amici valdostani) la cosa non fa affatto piacere. E quindi mi tiro indietro. Perché non me la sento; perché sono amareggiata per come è andata a finire, per l'atteggiamento astioso di alcuni, ecc.
Pazienza, me ne farò una ragione, mi passerà.
Non pensavo francamente di dover essere autorizzata. Non ci ho proprio pensato di dover chiedere il permesso a qualcuno per organizzare un evento che solitamente dovrebbe far piacere alla famiglia e agli amici di chi viene ricordato.
Non sono abituata a fare piagnistei, ma anche per me quest'anno non è stato e continua a non essere facile per motivi di salute. È dal Nazionale che non vado in moto per più di qualche ora e, ciò nonostante, quando Michele mi ha chiesto di organizzare il giro non mi sono tirata indietro.
Non voglio essere compatita, né giustificata. Ma vorrei non mi si tirasse la croce addosso (da alcuni, poi, con un atteggiamento astioso inusitato), per qualche scorrettezza che non mi pare aver fatto.
Immaginavo che annullando l'evento qualche polemica ci sarebbe stata. Non immaginavo di leggere quello che ho letto in questo post.
Ribadisco, mi sono tirata indietro perché - come ho scritto a Giulia chiudendo il nostro scambio di messaggi - reputo più giusto che, a questo punto, il giro lo facciano lei e gli "amici intimi" di suo papà.
Ma vi assicuro che il dispiacere che questa vicenda mi ha portato sia nello scambio con Giulia sia nelle parole scritte da qualcuno in questo post è notevole.
Sicuramente non torno indietro il giro in Val d'Aosta non si farà.
Eventualmente con gli altri organizzatori valuteremo se organizzare qualche altra cosa qui in Piemonte, perché non ritengo neanche giusto che gli altri soci che sarebbero venuti a luglio vengano penalizzati.
Ho fatto parte del direttivo per 5 anni di cui 4 da presidente. Ho sempre pensato che la prima cosa che in un'associazione debba prevalere è il "benessere" dei soci. Per il benessere degli attuali soci con gli altri organizzatori tenteremo di imbastire qualosa per luglio, ma oggi il mio malessere, nel vedere quello che sta succedendo è tanto.
Un abbraccio a tutti.
Annita
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