Cari amici,
oggi, dopo circa tre mesi dalla frattura del gomito e dopo due mesi di dura ma costante riabilitazione, sono tornato finalmente in sella; per carità, nulla di eccezionale, solo una cinquantina di km tanto per saggiare la risposta della mia articolazione. Pochi chilometri ma tanta soddisfazione nell’osservare il profilo di quelle montagne a me assai note ma che oggi assumeva un significato quasi sacro. Quando sono sceso in garage con l’intenzione forse azzardata di interrompere la lunga astinenza, ho guardato la FJR con riverenza e con altrettanta riverenza mi sono avvicinato accarezzandola un po', quasi per rabbonirla. Per un momento ho desiderato che non si accendesse, considerata la lunga sosta estiva, ma è bastato solo sfiorare il pulsante start che la motona ha emesso un ruggito simile a quello del leone della Metro Goldwyn Mayer: indubbiamente è stato il suo saluto ed il segno indiscutibile della sua felicità. Oramai non potevo più tornare indietro, sarebbe stata una delusione inaccettata, perciò, innestata la prima marcia, mi sono buttato deciso nel traffico cittadino prima e per le vie montane poi. L’emozione che ho provato è indescrivibile perciò mi astengo da ulteriori descrizioni ma per compartecipare la mia gioia vi chiedo solo una cosa: FATEMI GLI AUGURI e, siccome sono in pensione da una settimana, FATEMELI DOPPI.