Mandi amis,
scusatemi, non voglio fare il partigiano, ma secondo me, pern dare un giudizio preciso su tutte le cose, bisogna sentire sempre entrambe le campane suonare, altrimento ognuno la racconta come meglio crede o gli conviene. Caro Lemmelemme, ed il caro non sta per scimmiottarti ma per pura forma di amicizia seria, ricordati che l'agente, a meno che non ci si trovi di fronte ad un imbecille (le mele marce esistono dappertutto) non è che applica la legge a suo piacimento, ma la applica appunto in funzione del dettato legislativo. Pertanto l'appunto eventuale, non andrebbe comunque mosso all'agente ma bensì al legislatore. Purtroppo la legge a volte è o sembra a noi ingiusta od iniqua, ma non sta all'egente che opera in strada fare di queste valutazioni, egli è tenuto come sopra detto ad applicarla e basta. Una errata applicazione, una non applicazione, od un'arbitraria applicazione a "modo suo" comporterebbe per l'agente una sanzione disciplinare e, in casi di non applicazione di essere perseguito penalmente per omissione di atti d'ufficio. Nel caso specifico l'agente purtroppo non poteva fare altro che quello che ha fatto e ribadisco che la legge non l'ha fatta lui, solo successivamente, il sanzionato potrebbe far ricorso ed invocare un caso di necessità o quant'altro per farsi annullare le varie sanzioni. Io dal canto mio, se le cose stanno così come raccontate, dopo mi sarei almeno prodigato a portare il ragazzo in ospedale per ciò che doveva fare. Spero di essere stato abbastanza chiaro e se volete altre delucidazioni chiedetemele pure. mandi a duc. Marius