IL MOTOCICLISTA DA GIORNALETTO (SECONDA PARTE)
Come potete ben capire, sono appena iniziate le prove libere del Gran Premio della Flaminia che si correrà la prima domenica di maggio.
Le prove vengono usate per testare le moto da poco arrivate dalla factory di Hamamatsu, metterle a punto, controllare se l'asfalto della Flaminia sia stato rifatto in qualche curva e verificare le velocità massime con i rapporti di serie, cosa cui provvedono con l'autovelox alcuni poliziotti travestiti da commissari di corsa.
Non trattandosi di una corsa vera e propria, arrivare primi non porta alla gloria ma solo ad una grande soddisfazione morale, e qui tra tutte le CBR600 R 2003 svetta un tipo con la CBR600 del 2002, tuta gialla con scritta blu, che sta un pò sul c...o agli altri del gruppo perchè si lamenta di essere l'unico con la moto vecchia, e suo padre non gli vuole comprare almeno la carenatura come quella nuova.
Ma torniamo al protagonista della storia: partito come un razzo, con tanto di impennata e saluto con la mano al pubblico che assiste lo show (ovvero contadine che ai bordi della strada raccolgono cicoria e lumache), stira le marce fino alla sesta fino all'entrata del limitatore di giri, viene flashato dalla polizia a 230 km/h alla fine del primo rettilineo, e viene sorpassato da tutto il gruppo alla prima staccata, che anticipa clamorosamente di 100 metri perchè spaventato dalla troppa velocità; arriva in curva a 40 km/h con la sesta ancora inserita, apre il gas e scopre quanto avesse ragione il test di Motorcycle News, secondo il quale la CBR600 R è un pò vuota in basso; scala di getto 5 marce, riapre il gas e la moto gli si impenna a 90 gradi, chiude il gas e pinza il freno davanti invece che quello dietro, la ruota davanti tocca terra bloccata e scarta, lui lascia il freno e il manubrio inizia ad oscillare impazzito, anche la ruota posteriore inizia a saltare, si fa 100 metri in preda alle convulsioni della moto, infine lo sbacchettamento termina e la moto si ferma a 10 cm dal fosso che costeggia la strada.
Il nostro eroe scende, guarda con terrore se c'è qualcuno che ha assistito alla scena, fa pipì nel fosso (non senza difficoltà, vista la tuta intera), da un'occhiata sprezzante all'avantreno della moto, si dice che un'ammortizzare di sterzo migliore potevano pure montarcelo, regola le sospensioni indurendole al massimo (così la moto oscillerà di meno), e riparte all'inseguimento del gruppo, ormai scomparso all'orizzonte.
Mentre si produce nel suo massimo sforzo per recuperare il distacco, durante una piega inaudita alla esse di Morlupo, viene superato all'esterno da una Suzuki GSXR600 guidata da uno vestito in maniera familiare...
Arrivato ai tornanti che precedono Civita Castellana, viene passato sul primo tornante da un monocilindrico Gilera Saturno 600 (quello però col motore 4 valvole ad acqua, che vi credevate!), e nel secondo tornante da UDITE! UDITE! un bicilindrico Monster 600 col bauletto; punto nell'orgoglio, tenta una reazione al terzo tornante, ma dopo aver piegato leggermente più del solito ed aver aperto il gas un attimo prima, la ruota posteriore perde leggermente aderenza, la moto scoda dietro di 10 cm, ed invece di mantenere il gas semi aperto e chiudere la curva in leggera derapata, il cretino chiude tutto facendo riprendere bruscamente aderenza alla gomma posteriore, che inizia a scodinzolare (avendo indurito al massimo le sospensioni) leggermente a destra e sinistra.
Stringendo forte le mani sul manubrio, raddrizza la moto e attraversa frenando tutta la carreggiata stradale, fermandosi contromano sull'orlo del fosso che costeggia la Flaminia, mentre i Carabinieri che sono sempre appostati all'uscita di quel tornante per fare le multe anche se non hai fatto niente, si fregano le mani.
Dopo esser stato multato per guida pericolosa, non senza aver tentato di spiegare ai Carabinieri che la colpa non era sua, ma delle gomme già finite, si rimette in sella e si avvia lentamente ai box di Sassacci; lì trova gli amici del gruppo, riuniti a controllare le gomme, regolare le sospensioni, e domandarsi chi fossero quel Saturno e quel Monster che li avevano passati; dopo essersi scambiati le impressioni di guida, aver sentito il tipo con la tuta gialla lamentarsi perchè la sua moto non ha la marmitta sotto il codone come quelle nuove, aver concordato che la CBR600 ha bisogno di un ammortizzatore di sterzo migliore, visto che il tempo si sta annuvolando le prove libere vengono chiuse lì ed il gruppo decide di tornare a casa.
Sulla via del ritorno, il nostro intravede a metà di un rettilineo un casco Fujiwara che guida lentamente un Suzuki GSXR600, scala due marce, apre il gas, si mette in carena, lo passa sverniciandolo, e viene nuovamente flashato dalla polizia a 230 km/h.
Il lunedi, incurante di quanto gli costerà l'uscita del giorno prima (2 autovelox da 250 euro ciascuno + 100 euro per la guida pericolosa), vende l'enciclopedia Treccani rilegata in pelle e oro e scende nuovamente nell'antro di Righetto.
Dopo aver letto nella notte le prove comparative di Tuttomoto, decide di montare le Pirelli Diablo SuperCorsa ed un ammortizzatore di sterzo WP.
Quando ritira la moto, lascia al meccanico 1200 euro più le vecchie gomme, e 10 minuti dopo una suzuki GSXR 600 entra per cambiare le gomme...
Mentre percorre i 5 km per tornare a casa, il suo istinto fine di colladuatore gli fa apprezzare la progressività della discesa in piega dei nuovi pneumatici, la tenuta in accelerazione e la tenacia in frenata; prova a girare qualche pomello dell'ammortizzatore di sterzo, anche se non sa bene a cosa serva; è contento perchè ha capito che con questi piccoli particolari la moto sarà molto più prestazionale.
La domenica si presenta sulla pista di Vallelunga dove "si gira", con tutti i pelucchi di gomma sulla spalla delle gomme nuove, convinto che a fine giornata non ce ne sarà più traccia causa le grandi pieghe: tra l'altro dalla lettura del numero di Motociclismo dove viene fatta la prova comparativa delle 600 sportive sul circuito di Calafat (chissà dove sarà 'sto posto) capisce che Vallelunga è una pista molto simile perchè corta e contorta, e quindi potrà stare davanti agli altri 600.
Arriva alle nove di mattina, si prenota per il turno delle 17 perchè gli altri sono tutti pieni, nell'attesa si mette sul muretto dei box a prendere il tempo di quelli che girano, poi gira per i box e cerca di attaccare bottone facendo sfoggio di grande cultura motociclistica, sbircia sulle forcelle altrui i clic di regolazione del freno idraulico, si nutre solo di gatorade per reintegrare i sali minerali ed evitare di appesantirsi troppo, ricontrolla 100 volte la taratura delle proprie sospensioni afferrando il manubrio di lato e spingendo la forcella, alla 101 volta si accorge che la forcella si impuntava a metà perchè non aveva tolto il cavalletto laterale, allora toglie il cavalletto, da un'affondata bestiale, la moto rimbalza come una palla di gomma e gli scappa di mano, si inclina dalla parte opposta in cui lui si trova e si adagia per terra.
Terrorizzato passa dall'altro lato, tira su la moto, fa il check-in dei danni e scopre UN graffio sulla carenatura, ma non c'è tempo per piangere, stanno chiamando il suo turno.
Si avvicina al cancello pista insieme ad altri 30 esaltati, stanno lì fermi 5 minuti e più stanno fermi e più sgasano, e quando il biossido di carbonio ha ormai sostituito l'ossigeno il cancello si apre ed entrano in pista!
Prima regola, quando si gira in pista, scaldare bene le gomme, e così si fa 2 giri zigzagando mentre gli altri bestemmiano mentre lo schivano, poi altri 2 giri ad andatura ridotta per prendere i riferimenti delle staccate, poi decide di lanciarsi.
Esce dalla Roma a 50 km/h, spalanca il gas, mette 4 marce sul rettilineo e frena per la Viterbo, almeno 100 metri prima del Cagiva 125 Mito che lo passa interno a tutta manetta; piega la moto, la mette in appoggio, da il gas progressivamente in uscita, le gomme tengono meravigliosamente, inizia a raddrizzare la moto e spalanca il gas, il motore sale di giri e ... porca p°°°°°a, c'è la curva del semaforo, sono veloce e sono ancora piegato, se freno adesso mi sdraio, che faccio?
Raddrizza la moto, poi frena, arriva lunghissimo alla curva del semaforo ma riesce a tenere la moto in pista e mentre la gira a 40 km/h gli scooter modificati lo sverniciano all'interno.
Arriva al tornantino senza infamia e senza lode, lo gira fiero di perdere solo 2 o 3 metri dagli altri (che alla velocità del tornantino significa 3 decimi di secondo) apre il gas per la esse, e nonostante i consigli di Guido Meda e Loris Reggiani va subito a prendere la corda; ora, prendere la corda nella prima curva di una esse significa che o devi chiudere il gas per fare bene la seconda oppure che uscirai larghissimo dalla seconda, pur di non farsi passare dal Garelli VIP che lo tallona tiene aperto, in uscita vede avvicinarsi il cordolo, chiude il gas, ma ormai è salito sul cordolo, poi sul prato, 20 metri di prato, poi riesce a rientrare in pista, gira la Roma larghissimo, si prende altri 2 giri a ridotta andatura per pulire le gomme, ricomincia a tirare, riesce fare il semaforo tenendo la corda (mentre un aprilia 125 RS sdraiato a sogliola lo sorpassa all'esterno), si fa un paio di giri ingarellandosi con un UDITE! UDITE! Monster 600 con bauletto e valigie laterali, quindi il turno finisce, ed il guerriero torna a casa, non senza beccarsi un autovelox sulla Cassia bis.