Sono ancora sconvolto da quanto è accaduto, penso di continuo alle vittime e ai loro cari, vorrei trovare qualcosa di significativo da scrivere, ma sono solo tanto confuso, spaventato e pensieroso.
In questi casi però la mia mente è spesso percorsa da pensieri un pochino cinici come questo: "Il nostro dolore e la nostra emozione sono via via più grandi a seconda della distanza che ci separa dalle vittime di atti scellerati come questo: per anni attentati analoghi si sono verificati in Afganistan, Iraq, Indonesia, e più di recente in Nigeria, con proporzioni ancora maggiori; e sempre più o meno della stessa matrice folle e criminale, dove la religione c'entra poco o nulla. Poi succede vicino a casa nostra, a gente che vive esattamente come noi e che potevamo essere noi, e allora il nostro livello di commozione sale e la paura aumenta...E' molto umano, certo, ma forse dovevamo cominciare a preoccuparci di questi assassini già anni fa, quando le loro 'imprese' non ci toccavano così da vicino e non ci facevano così paura ('finchè si ammazzano tra di loro'...chissà quante volte lo abbiamo pensato con un misto di sollievo e compiacimento)".
Temo che finchè non li avremo scovati tutti e messi in sicurezza la nostra vita subirà in futuro pesanti ripercussioni...
Lamps