Non avendo possibilità di sbizzarrirmi d’estate e non avendo amici che potessero prendere ferie per una settimana in questo periodo, ho deciso di farmi questa galoppata in solitaria ed
aggiungere un po’ di POI alla mia classifica. Partenza l’8 aprile, a dire il vero e non so perchè, un po’ controvoglia ma la giornata bella ed il raggiungimento del primo POI (Muraglione) mi ha dato un’energia insperata. E da qui è cominciata la vera e propria cavalcata. Per sei giorni ho guidato in media 8 ore al giorno con soste minime per benzina/caffè/pipì e solo un paio di volte per un panino (quello fatto a Campo Imperatore era da urlo) ed arrivavo a sera tranquillamente senza accusare la stanchezza. Sicuramente merito dell’adrenalina che saliva e della sella rifatta che mi ha trasmesso un comfort inaspettato, ma soprattutto grazie ai paesaggi di una bellezza infinita che ho avuto la fortuna di incontrare. Unico neo sono state le strade che, all’80%, sono a dir poco disastrose. Ne ho viste di tutti i colori: curve esterne con mezza corsia semifranata in contropendenza, asfalti tappezzati con buche a macchia di leopardo, solchi di mezzeria della carreggiata che sembravano letti di ruscelli, per non parlare di ghiaia e pietre sparse qua e là, mini frane ecc. ecc. e chi più ne ha più ne metta e naturalmente le migliori “sorprese” sempre dietro ad una curva. Ed è per questo che più di una volta mi è venuta voglia di rigirarmi a passare al POI successivo, ma poi andavo avanti e venivo comunque ripagato dagli scenari che mi si presentavano davanti agli occhi. Da godurie uniche l’ascesa al Terminillo (provenendo da Rieti), di Campocatino (provenendo da Frosinone) ed il raggiungimento di San Vito Romano passando da Bellagra (il paese dei Panorami). Strade spettacolari. Per chi volesse arrivare a Campocatino faccia molta attenzione alla deviazione sulla destra appena alla fine del paese di Guarcino perché il cartello è nascosto e si vede male. Anche gli abitanti della zona per questo sono in guerra con l’amministrazione provinciale perché da tempo richiedono il miglioramento della segnaletica ma non l’ottengono. Una volta su, fate un sosta al bar della sig.ra Luciana, vi racconterà tutta la storia del luogo e di come è nata Campocatino, molto interessante. Insomma sei giorni mi sono volati e tornando a casa stavo pensando di “allungarmi” da qualche altra parte prima della sosta estiva ma, mentre ero lì che ripassavo con la mente i giorni trascorsi in giro per mezza Italia, gli oltre 3000 km. fatti e tessevo le lodi della mia “Priscilla” per avermi sempre assecondato in tutte le situazioni, ecco l’imprevisto: spia gialla e Shift 47 a poche centinaia di km. Da casa.
Ma questa è tutta un’altra storia.
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